Archive for the ‘informatica’ Category

Come nuovo

13/10/2010

Apple Airport ExtremeVenerdì ho effettuato il mio primo acquisto nella sezione “ricondizionati” dell’Apple Store. Convinto circa la serietà della Apple ma comunque con qualche dubbio ho atteso, una volta ordinato il mio Airport Extreme, il momento della consegna per poter toccare con mano le condizioni del mio prodotto “usato”. Su Apple Store i prodotti ricondizionati vengono certificati “come nuovi”, ma sarà davvero così? Ebbene sì, l’Airport mi è arrivato nella sua scatola bianca perfettamente sigillata da una pellicola di cellofan; ogni singolo elemento contenuto nella confezione era anch’esso perfettamente ricoperto dalle sue plastiche protettive. Solo la busta contenete il cd di installazione e i manuali era molto stropicciata e si sentiva, aprendola, che la colla non teneva più molto bene proprio perchè già aperta una volta. Su alimentatore, prese ed Airport nessun graffio, macchia o segno di altro tipo, solo un po’ di polvere incastrata sotto le pellicole ma, intendiamoci, una cosa minima.

Riassumento: acquisto veloce e con sconto, consegna puntuale, prodotto come nuovo.

Link: http://store.apple.com/it/browse/home/specialdeals/

GarantePrivacy.it

10/10/2010

Garante Privacywww.garanteprivacy.it per chi vuole tenersi informato su iniziative, provvedimenti, normative e quanto altro sul tema della privacy questo è sicuramente il sito da cui partire. Tenuto piuttosto bene e ricco di materiali informativi quali opuscoli, fascicoli, sentenze e modulistica.

Per rimanere aggiornati, vedere le velocità con le quale normative e progresso tecnologico evolvono, farsi qualche risata e acquisire quelle competenze minime per essere in grado anche di autodifendersi.

Consigliata ogni tanto una visita.

Password monouso

28/09/2010

Windows LiveOggi saltiamo da Google al suo rivale, Microsoft, per segnalare una funzionalità poco pubblicizzata ma molto interessante. Si tratta della possibilità di ottenere un codice monouso per l’ accesso al mondo Windows Live, servizio decisamente utile quando si ha la necessità di loggarsi a tali servizi da un computer che non è il nostro, magari in un internet point di una città straniera e si vuole essere sicuri che la nostra password rimanga una password ovvero una parola segreta!
Per ottenere il codice si deve cliccare sulla scritta “Ottieni un codice monouso con cui accedere” situata nella classica pagina di login. A questo punto si deve inserire il proprio numero di cellulare e in pochi minuti si riceverà un SMS con la propria password monouso. Per poter utilizzare il servizio è necessario aver effettuato in precedenza la registrazione del numero di cellulare all’interno delle impostazioni del proprio account.
Il codice così ottenuto potrà essere utilizzato una e una sola volta, questo vuol dire che scade esattamente nel momento in cui vi loggate.
Da notare che, come indicato al momento della richiesta,  “potrebbero essere addebitati costi per gli SMS”.

Per approfondire: http://explore.live.com/windows-live-sign-in-single-use-code-faq?

L’impero del signor G

22/09/2010

Logo GoogleNo, non si tratta di Gaber ma, come il precedente intervento, anche oggi il soggetto è Google: l’Impero Google. L’indiscusso dominio per quanto riguarda la ricerca nel web è ormai un aspetto tanto famoso e riconosciuto quanto il suo colorato logo: tutti lo utilizzano per le proprie ricerche, che siano esperti informatici o semplici navigatori. Sono poi in costante aumento gli utenti che utilizzano Google non solo per la ricerca web ma anche per il servizio Gmail, anch’esso ottimo ed estremamente efficiente.

Per il momento però non sembra ancora un impero, un impero è qualcosa di decisamente molto più vasto! Ecco qui allora un elenco di tutte le sue provincie, distretti, città e regioni:

Google web: motore di ricerca

Gmail: account mail

Youtube: non ha bisogno di descrizioni

Maps: mappe satellitari e non dell’intero globo

Libri: “Cerca e visualizza l’anteprima di milioni di libri presenti in biblioteche e case editrici di tutto il mondo utilizzando Google Ricerca Libri”

Traduttore: traduttore di pagine web, testi o singole parole

BlogSpot: per creare il proprio blog

Calendar: un calendario dove poter segnare tutti i propri impegni

Picasa: archivia, organizza, condividi, pubblica le tue foto

Documenti: una suite di programmi stile Office

Sites: crea il tuo sito personale in pochi click

Gruppi: crea mailing list e gruppi di discussione

SketchUp: per creare modelli 3D

Chrome: browser web

Android: un sistema operativo

Labs: dateci un occhio e divertitevi

…tanti tanti altri…

Vorrei però concludere parlando ancora di uno strumento: AdSense. Questo infatti è un servizio molto particolare nonché un settore molto diverso da tutti quelli elencati sino ad ora, si tratta infatti di pubblicità. Il duo AdSenseAdWords infatti consente, nel rispettivo ordine, di inserire pubblicità all’interno del proprio sito e di creare inserzioni pubblicitarie. Anche in questo caso si tratta di un servizio eccellente e, dopo la coppia Google-ricerca web, si sta ora affermando la coppia Google-pubblicità.

Ebbene sì Google è in una relazione aperta!

Roomba insetti

09/09/2010

RoombaLeggendo un articolo1 sulla rivista on-line Slate mi sono imbattuto in una simpatica curiosità. Probabilmente molte persone del settore o semplici appassionati lo sapevano già da tempo infatti si tratta di una persona piuttosto famosa in materia: tra i cofondatori della iRobot, la società produttrice del Roomba (il robottino che pulisce il pavimento di casa), troviamo Rodney Brooks. Negli anni ottanta il suo approccio all’IA ebbe un discreto successo ed essenzialmente si basava sul comportamento degli insetti, questi infatti sembravano agire secondo un “semplice” paradigma stimolo-reazione, senza una fase intermedia di ragionamento o utilizzo della memoria. Nacquero in quegli stessi anni numerosi robot-insetti e nacque, anni dopo (2002), il Roomba. Anch’esso infatti si basa sullo stesso semplice paradigma e anch’esso, come la travagliata storia dell’IA, dopo i primi anni di successo sta ora conoscendo un periodo di notevole ridimensionamento.

(1)http://www.slate.com/id/2265812/

Trasferimento dati in corso

16/04/2010

ImageMolti dei nuovi dispositivi (specialmente Apple) sono stati definiti “chiusi”, ovvero privi o scarsamente dotati di connessioni quali ad esempio Usb, firewire, lettori SD… E’ vero, sono perfettamente d’accordo! Anche io spesso mi lamento del mio MacBook che, con sole due Usb e per di più molto vicine, non è sempre così comodo. Anche l’iPhone e ancora più sorprendentemente l’iPad, appena uscito in America, sono completamente blindati. Insomma molti oggetti tecnologici del desiderio sembrano avere un grave difetto: come scambio dati fra il mio dispositivo e il mondo? Un lettore di microSD per l’iPhone e qualche presa Usb sull’iPad non sembrano affatto delle idee così sbagliate. Da un lato c’è sicuramente una politica di fondo adottata dalla Apple la quale da sempre cerca di essere un po’ elitaria e desidera creare prodotti esclusivi, cool, di moda. Dall’altro lato però bisogna considerare anche le nuove possibilità di comunicazione fornite dal progresso tecnologico: basta che un prodotto non abbia qualche connessione Usb o lettore di schede SD perché sia blindato?

Guardiamo un po’ più lontano!

Tutti questi dispositivi infatti sono dotati di una scheda wireless e, a mio avviso, il futuro di tutte le connessioni è proprio questo. Il modo più veloce e pratico di passare un file da un computer ad un altro o da un computer ad un cellulare o qualsiasi altro dispositivo è la rete. Si può inviare il file come allegato di una mail, utilizzare il comodissimo DropBox (https://www.dropbox.com), utilizzare un server ftp e molte altre tecniche ancora: veloci, semplici e molto molto comode.

Volendo un po’ ribaltare le carte in tavola e introducendo anche un pizzico di provocazione mi viene da dire che un vero sistema blindato è un dispositivo con qualche Usb, un lettore di schede SD e nessuna scheda wireless!

Il futuro è nella rete: trattiamola bene…

La funzione monotona crescente della dipendenza da tecnologie

06/04/2010

Sei giorni di vacanza e di quello che amo definire “relax analogico” ovvero suonare la chitarra, leggere davanti al camino, ascoltare vecchi vinili, camminare nei boschi…Il computer comunque non lo lascio a casa, con cura lo inserisco nella sua custodia e lo metto poi nello zaino assieme a libri, spartiti e qualche matita. Cercherò di usarlo il meno possibile! Un aiuto, involontario, mi viene dalla casa di vacanza che, antica e in un piccolo paese di montagna dell’entroterra ligure, non ha nemmeno la presa del telefono. Anche i cellulari non ricevono sempre bene.

Come ogni volta che trascorro un periodo di riposo in questo luogo mi accorgo che senza connessione internet non so bene cosa farmene del mio portatile. Quando sono a casa (in città) lo uso continuamente per le e-mail, chattare, leggere notizie, programmare, scambiare file con colleghi, social-network, scrivere e elaborare fotografie. Quali di queste attività potrei fare senza connessione alla rete? Ben poche. Sicuramente posso scrivere (e lo sto facendo infatti) ma non posso condividere, devo aspettare di avere una connessione per pubblicare questo articolo sul mio blog. Programmare, questo lo posso sicuramente fare. Certo non posso consultare o chiedere qualche consiglio su un forum di programmazione e non posso nemmeno scrivere codice di applicativi per il web, categoria questa dove ormai si concentra la maggior parte del lavoro e degli studi. Proprio di recente ho seguito un corso a Parigi sulle tecniche utilizzate dai motori di ricerca e i laboratori che dovevo svolgere al pomeriggio riguardavano lo sviluppo di applicazioni quali crawler e algoritmi di pagerank. Immediatamente ho realizzato che non avrei potuto terminare il lavoro nella mia camera in ostello perché senza connessione internet non potevo certo far girare quel codice. La deduzione è stata quindi banale: rimanere in università, dove avevo una connessione internet, fino a tarda sera. Infine ho menzionato anche la fotografia, fare foto ed elaborarle è come scrivere: nessun problema. I problemi sorgono alla fine del lavoro quando nasce il desiderio di condividere gli scatti fatti e pubblicarli sulla mia pagina Flickr, anche in questo caso devo attendere di avere una connessione.

Questi sono certo gli effetti del cosiddetto cloud-computing; affianco a questo fenomeno ritengo però ve ne sia anche un’altro parallelo e quasi mai citato: la funzione monotona crescente della dipendenza da tecnologie. Con questo nome lungo e roboante intendo identificare quel fenomeno che ci porta (quasi tutti) ad adottare ed inserire nella nostra vita ogni nuova tecnologia senza un minimo di senso critico e, una volta introdotta, si somma immediatamente a tutte quelle già presenti, subito si crea un senso di dipendenza: come potevamo vivere senza?

Ogni tecnologia ha sempre anche un lato oscuro, non dimentichiamocene mai.